Il card. Zuppi ha presieduto ad Assisi la Messa per la Festa di San Francesco, affidando l’Italia al nostro Santo Patrono e rilanciando l’appello del Papa a “trovare la via del dialogo e le garanzie di una pace giusta” in Ucraina. Il “grazie” al presidente Mattarella, che ha acceso la lampada votiva dei Comuni d’Italia davanti alla tomba del Santo
(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
“Con San Francesco crediamo che il lupo terribile della guerra sia addomesticato e facciamo nostro l’accorato appello di Papa Francesco indirizzato certo ai due presidenti coinvolti direttamente – un aggressore e un aggredito – ma anche a quanti possono aiutare a trovare la via del dialogo e le garanzie di una pace giusta”. Con queste parole, riferite alla drammatica attualità, il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha concluso l’omelia pronunciata ad Assisi nella Messa per la Festa di San Francesco, cominciata con un “grazie” al presidente Mattarella, “perché ci rappresenta e ci incoraggia a sentirci parte di questo nostro bellissimo Paese”. E proprio il Capo dello Stato, quest’anno, ha avuto il compito di accendere la lampada votiva dei Comuni d’Italia davanti alla tomba del Santo, come segno di particolare vicinanza alla popolazione italiana duramente colpita in questi due anni dal Covid.