“Mettere insieme la cura della malattia e il prendersi cura della persona”

    “Dietro la parola sanità ci sono tante persone ammalate ed è lì che dobbiamo intervenire ed operare con quella caratteristica che sa distinguere e mettere insieme la cura della malattia e il prendersi cura della persona”. Questo, in sintesi, potrebbe essere il messaggio che il Vescovo, monsignor Serafino

“Noi consacrati chiamati ad essere segno di contraddizione”

“L’espressione che deve contraddistinguere il servizio che tutti noi consacrati siamo chiamati a rendere alla storia e al mondo, è quella che l’evangelista Luca mette sulle labbra del vegliardo Simeone: essere segno di contraddizione. È questo il segno distintivo di tutti noi cristiani nella storia, a maggior ragione delle religiose

“Non noi, ma Gesù Cristo è la meta del nostro servizio”

“Non noi, ma Gesù Cristo è la meta del nostro servizio.  Se la gente che viene a noi non arriva, attraverso il nostro ministero, a Dio e si ferma a noi stessi, allora quella gente può ritenersi ingannata, confusa, imbrogliata: noi dobbiamo portare le persone al Signore e non invece

“Essere tutti Magi capaci di portare risposta ad angosce umanità”

“Essere tutti Magi, capaci di portare al mondo la risposta a tutte le angosce dell’umanità” e, nel contempo, “tornare indietro carichi di quella esperienza di chi contempla la luce e non può trattenerla per sé ma la deve comunicare agli altri”. Questo l’auspicio del Vescovo, monsignor Serafino Parisi, al termine

“Scambio della pace sia impegno ad essere costruttori di pace”

“Facciamo in modo che questa sera – come dovrebbe essere sempre, e in modo particolare durante questo Anno Giubilare – lo scambio della pace non sia semplicemente un rito fatto perché previsto dalle rubriche, ma sia, invece, un impegno ad essere costruttori di pace, cominciando dal superamento delle nostre lotte